Angela Maria Tiberi – Collana di narrativa elettronica LA CITTADELLA diretta da Maria Peruzzini

Collana di narrativa elettronica LA CITTADELLA diretta da Maria Peruzzini

10. Angela Maria Tiberi, L’illusa del castello (Prefazione di Pasquale Francischetti) pp. 400 2015 € 5 88-89203-96-X

In quest’opera di Angela Maria Tiberi, L’illusa del castello, si nota immediatamente un fatto certo, e cioè che: i ricordi si snodano con una musicale meditazione e con concreti commenti sulla propria vita; commenti che a volte sfociano in trasfigurazioni poetiche con efficaci motivi sentimentali.

L’illusa del castello contiene tutta l’esperienza umana dell’Autrice, che qui genera con efficacia sia i motivi poetici, sia quelli narrativi, immergendoli in un’amplificazione ornamentale che arricchisce la narrazione-poetica dell’intera opera.

I sentimenti, generati dai suoi ricordi, sono avvolti spesso da una tensione emotiva che fa aumentare a dismisura l’atteggiamento idillico e meditativo; coronando il tutto in una fiorente e (al tempo stesso) riposata autobiografia.

Tutto il racconto lascia attorno a sé una lieve e diffusa vibrazione lirica-narrativa, una serie di armoniose figurazioni e riflessioni, a volte anche filosofiche, che ci riportano alla mente le nostre melodie familiari e la grazia contenute in esse.

Il ritmo scorrevole sembra sostenere e guidare la parola, tesa a volte ad aumentare la “nostalgia” dei tempi passati; ma è in grado anche di riportare alla mente gli aspetti intimi che nel tempo non hanno perso la loro ispirazione ed il loro valore intrinseco.

Non mancano brevi racconti che raffigurano personaggi noti, o venuti alla cronaca, come il comandante della nave Concordia, Francesco Schettino, di cui la Tiberi ha dato un giudizio più che positivo, dedicandogli perfino due poesie.

Bisogna però precisare che il detto giudizio risale a due anni prima della tragedia all’Isola del Giglio; questo va detto per non confondere il lettore.

A proposito di poesie, ci piace riportare per intero, la poesia: Amami ancora per dare al lettore una breve visualizzazione del valore poetico di Angela Maria Tiberi: “Amami ancora, / non dimenticare che la notte / è illuminata dalle stelle / come il tuo cammino risplende il mio volto / avvinto al tuo destino. / Amami ancora, / io sono la tua aurora / dopo la vita tormentata dall’agonia / di un abbandono senza sorriso. / Amami ancora, /sarò la tua compagna di viaggio / di un amore infinito come / l’universo che racchiude il nostro destino.”

Riguardo un saggio sulla sua narrativa, esso è da ricercarsi nel valore complessivo di quest’opera, che è di indiscutibile concretezza, (come abbiamo già detto), ed è in attesa di un più vasto riconoscimento da parte del ricco pubblico dei lettori.

Infine, senza dilungarci sulla segreta suggestione della sua formazione stilistica, possiamo affermare che le delicata ispirazione di certe sue figure: reali, immaginarie e quant’altro, portano Angela Maria Tiberi ad una dovuta e meritata attenzione da parte dei molti, i quali troveranno senza dubbio un beneficio interiore nel leggere la presente opera.

Pasquale Francischetti

Presidente del Cenacolo Accademico Europeo “Poeti nella Società”

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